di Jenny Beggiato 1GL
Il 9 aprile 2024 nell’aula gialla della nostra biblioteca si è svolto l’incontro con Stefano Merighi, ex docente
Scalcerle di filosofia nonché collaboratore di Rai Radiotre, durante il quale ha parlato del jazz, genere musicale del quale è esperto.
Merighi ha spiegato come il Jazz sia un genere ibrido che ha origini nel sud degli States a New Orleans, attorno agli anni ’10 del Novecento per poi diffondersi anche a Chicago e New York.
Durante il suo intervento sono stati ascoltati diversi brani, tra cui Potato head blue (1927) di Louis Armstrong che fu il primo artista ad introdurre la figura del solista nel jazz; questo artista infatti suonava non solo il trombone e il clarinetto ma anche il banjo e la batteria.
Negli anni successivi, a Chicago e New York, si sviluppa anche un filone pianistico nel jazz.
Duke Ellington, jazzista di successo, inventa negli anni ’30 la “Jungle music”, dove gli strumenti riproducono dei suoni sconnessi ed imitativi della realtà. Di tale musicista è stato ascoltato il brano Take The A Train che è usato come sigla di “Andiamo al cinema”, famosa rubrica di promozione cinematografica in televisione dal 1990.
Il jazz, in quell’epoca suonato per ballare nei locali notturni, aveva un’improvvisazione dominante ed è stato fonte di ispirazione per il blues. Inoltre, ha avuto un impatto molto forte nello sviluppo del rock e della musica leggera. Le esibizioni erano irripetibili ed uniche a causa delle limitazioni di registrazione, problema che fu risolto nel 1948 quando furono inventati i vinili a 33 giri.
A partire dal ’44 si diffuse il Be-bop, caratterizzato da un ritmo spezzato e strumenti solisti come il trombone ed il sax. A questo punto il jazz non era più una musica popolare ma intellettuale, in cui erano dominanti l’improvvisazione ed il virtuosismo.
Altri artisti jazz di successo furono Charlie Parker, Miles Davis, John Coltrane e la cantante Ella Fitzgerald.
Alla fine dell’incontro sono state poste le seguenti domande a Stefano Merighi,che riportiamo sinteticamente:
1 -Che influenza ha avuto il jazz sul rock?-
-Il jazz ha avuto una grande influenza sul rock grazie al blues. Anche la trasformazione di Presley è dal jazz.
2 -Quali sono le differenze tra jazz, soul e blues?- -Tutti provengono dalla stessa radice. Il jazz è improvvisato, dilatato in esecuzione e si nota la bravura dello strumentista, invece il blues e il soul sono immediati nella forma, hanno strofe semplici e non vi è ampiezza.
3 -Com’è nata la sua passione per il jazz?-
-È nata ascoltando questo genere da un’amica di mia madre e anche grazie ad una trasmissione RAI con Alfredo Cerri, ma la motivazione principale viene dalla batteria poiché mi piace l’idea del ‘batterista pazzo.’