Giornata della Memoria: lo sguardo di uno studente tedesco

Posted by

di Mullaj Daniela e Edoardo Gabriel Nita 3EL 

Ogni anno, in occasione della Giornata della Memoria, che si celebra il 27 gennaio, la nostra classe partecipa ad attività proposte dai professori per riflettere sul suo significato. Quest’anno abbiamo letto e commentato insieme il libro Se questo è un uomo di Primo Levi, affrontando i passaggi più significativi e condividendo pensieri e riflessioni in classe.

Fin dai primi anni di scuola, ci è stato insegnato quanto sia importante ricordare la Shoah, uno dei genocidi più gravi della storia, e ogni anno riviviamo questa memoria attraverso film, documentari e discussioni. Tuttavia, quest’anno abbiamo avuto un’opportunità unica: scoprire come viene vissuta la Giornata della Memoria in Germania, il paese in cui hanno avuto origine molti fatti relativi allo sterminio degli Ebrei (e non solo). Dall’inizio dell’anno scolastico, infatti, la nostra classe, la 3EL, ha il piacere di accogliere uno studente tedesco, Max Barnes, residente a Berlino, che sta trascorrendo con noi un anno di studio. Incuriositi dalla sua esperienza, gli abbiamo chiesto di raccontarci come si svolge questa ricorrenza nella sua scuola e quali sono i suoi ricordi legati al 27 gennaio.

L’intervista completa è riportata in questo articolo, per offrire uno sguardo diretto e personale su come la memoria storica viene custodita anche al di là dei nostri confini italiani.

Abbiamo iniziato l’intervista con delle domande generali, per poi entrare nella storia personale del nostro compagno.

Intervistatori: “Grazie del tuo tempo. Abbiamo solo alcune domande da farti sulla commemorazione della Giornata Mondiale della Memoria. Quali sono le attività che vengono svolte in Germania? ”

Max: “Ogni anno ci sono molte iniziative nuove promosse dallo Stato riguardo al “Bundestag” (il nome in tedesco dell’evento) come discorsi, spesso pronunciati dai sindaci nelle piazze. È molto ascoltato anche l’intervento del Presidente Federale, che ogni anno invita i sopravvissuti alla Shoah per un momento toccante di riflessione collettiva. Ci sono anche documentari riguardo ai campi di concentramento e film a tema trasmessi in televisione.”

Intervistatori: “Che tipo di attività vengono proposte ai bambini?”

Max: “Nelle scuole questa giornata è dedicata alla spiegazione dei fatti accaduti ai più piccoli tramite documentari adatti a loro e in alcuni casi vengono organizzati laboratori con sopravvissuti che parlano della loro esperienza. Fin da subito viene raccontato ai bambini che il genocidio è stato un avvenimento terribile e si cerca di far comprendere loro l’importanza di questo giorno e della memoria in generale.”

Intervistatori: “Un’altra domanda: pensi che tra i giovani ci sia ancora rispetto verso questa giornata? Secondo te tutti i giovani sono informati sui fatti relativi al genocidio?”

Max: “Tutti i ragazzi ricevono dalla scuola delle informazioni adeguate riguardo alla storia, grazie alle numerose attività elencate prima e moltissimi sono gli interessati a mantenere viva la memoria. Ovviamente non tutti i giovani vivono questa giornata allo stesso modo: infatti alcuni sono meno coinvolti perché le loro famiglie sono distanti da questi temi e scelgono di non prendere parte alle commemorazioni svolte durante la giornata. Fortunatamente negli ultimi anni si è registrato un crescente coinvolgimento delle nuove generazioni anche grazie a metodi più innovativi e interessanti di approccio a questo tema.”

Intervistatori: “Un’ultima domanda: ti saremmo grati se tu ci raccontassi della tua personale esperienza riguardo alla Giornata della Memoria e che attività ti sei trovato a svolgere nel corso della tua vita a proposito di questo tema.”

Max: “Ho avuto l’opportunità di conoscere approfonditamente questo tema, la mia scuola ci teneva molto e grazie ad un’associazione abbiamo anche avuto la possibilità di effettuare una gita nel Campo di Concentramento di Sachsenhausen, un campo che venne usato dal 1936 al 1945. In Germania è uno dei campi di concentramento più visitati in assoluto perché è geograficamente il più vicino alla capitale Berlino ed è uno dei luoghi della memoria rimasti quasi identici a quando erano in uso. Durante la visita con la mia classe la guida ci ha raccontato che lì vennero deportate 200.000 persone tra uomini, donne e bambini, e 100.000 vi trovarono la morte.  Il campo durante gli anni del Nazismo venne continuamente ampliato e fu teatro di moltissime atrocità. La visita è stata terribile dal punto di vista emotivo perché noi, che non avevamo mai visto un campo di sterminio, siamo rimasti in silenzio durante tutta la gita, pensando a come sia stato possibile che quegli avvenimenti siano accaduti realmente. Nonostante ciò credo che sia giusto informare le persone riguardo allo sterminio e mantenerlo nella memoria collettiva.”

Intervistatori: “Grazie per averci raccontato come viene vissuta in Germania questa giornata, e averci regalato un tuo ricordo.”

Max: “Grazie a voi per quest’opportunità.”

In conclusione possiamo dire che quello che è accaduto in Germania non potrà mai essere dimenticato e non deve esserlo; la memoria deve essere parte integrante della società, ma ciò che ci ha insegnato questo drammatico evento deve valere anche oggi. Ormai è troppo tardi per cambiare il passato e quello che è successo, ma tutti noi possiamo far cessare quello che tuttora è in atto in moltissimi paesi del mondo, diffondendo informazioni e aiutando chi si trova in difficoltà, perché solamente in questo modo la memoria si può definire veramente viva.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *