di Luz Manesco e Katelin Toma 2DL
Il 16 maggio 2025 la nostra classe ha vissuto un’esperienza davvero unica: una gita a Venezia, città ricca di storia, cultura e fascino senza tempo. È stata una giornata intensa e coinvolgente, iniziata con la visita al Museo di Storia Naturale “Giancarlo Ligabue”, proseguita con una escursione tra arte e scorci mozzafiato, e conclusa con una passeggiata libera tra le calli veneziane.
La prima tappa è stata il Museo di Storia Naturale, ospitato nel suggestivo Fondaco dei Turchi, un edificio risalente all’Ottocento che fu un tempo magazzino per i mercanti turchi e che dal 1923 ospita questo straordinario museo. Qui abbiamo scoperto il mondo della paleontologia grazie all’incredibile lavoro del veneziano Giancarlo Ligabue: paleontologo, archeologo ed esploratore, che nel 1973 partecipò a una spedizione nel deserto del Teneré, in Niger, insieme a Philippe Taquet e altri ricercatori. A causa del vento che muoveva la sabbia, emersero resti fossili antichissimi. Tra questi, un rarissimo Uranosaurus nigeriensis, un dinosauro erbivoro vissuto circa 110 milioni di anni fa durante il Mesozoico: uno scheletro completo, uno dei soli due esistenti al mondo, oggi custodito proprio qui a Venezia. Un’altra creatura che ci ha colpiti è stato il Sarcosuchus imperator, un gigantesco coccodrillo preistorico carnivoro, di cui però non si possiedono tutte le ossa.
Durante la visita abbiamo imparato anche come si formano i fossili: organismi animali o vegetali che, dopo la morte, venivano ricoperti da sedimenti privi di ossigeno e batteri aerobi, subendo un processo di mineralizzazione che li ha trasformati in vere e proprie “fotografie di pietra” del passato. Dai primi organismi unicellulari alle meduse, la vita ha avuto origine in acqua nel Precambriano e si è poi spostata sulla terra, evolvendosi in forme sempre più complesse.
Molto interessante è stata anche la sezione dedicata a Giovanni Miani, esploratore e studioso vissuto nel periodo delle grandi esplorazioni geografiche. Miani, affascinato dalla musica e dalla cultura africana, cercò di scoprire le sorgenti del Nilo e raccolse molti reperti, tra cui strumenti musicali e la mummia di una sacerdotessa dei coccodrilli. Questa figura apparteneva a un ordine religioso dell’epoca tolemaica che venerava e imbalsamava i coccodrilli. Il corpo della sacerdotessa, trovato con tracce di polvere d’oro sul volto, testimonia che una volta indossava una maschera d’oro, probabilmente rubata dai tombaroli.
Un’altra figura emblematica che abbiamo conosciuto è stata quella di Giuseppe De Reali, cacciatore e fotografo vissuto tra Ottocento e Novecento. La “caccia grossa” era considerata uno status symbol, ma purtroppo ha avuto conseguenze devastanti sulla fauna. Oggi, per fortuna, questi animali sono protetti e la sensibilità ambientale è molto cambiata.
Dopo il museo ci siamo fermati per una pausa pranzo, chi al sacco e chi con una buona pizza tra amici. Il pomeriggio è proseguito con la visita alle Gallerie dell’Accademia, dove abbiamo potuto ammirare opere di grandi artisti veneziani e italiani. È stata un’occasione per vedere dal vivo capolavori che spesso studiamo solo nei libri.
La nostra gita si è conclusa con una camminata fino a piazza San Marco, cuore pulsante di Venezia, dove abbiamo ammirato la basilica, il campanile e l’atmosfera unica che si respira tra turisti, piccioni e scorci indimenticabili. Infine, ci è stato concesso un po’ di tempo libero per esplorare le calli in piccoli gruppi: chi ha cercato souvenir, chi ha scattato foto, chi ha semplicemente camminato godendosi il labirinto veneziano.
Tornati sul treno, stanchi ma felici, ci siamo resi conto che questa non è stata solo una gita, ma un viaggio nella storia, nella scienza e nella bellezza. Un giorno da ricordare.



