LO SCALCERLE CONQUISTA IL PODIO ALLE OLIMPIADI DI RUSSO

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di Nicole Mocanu, Anna Andries, Daniela Agachi di 3EL

Lo studio del russo è una delle tante caratteristiche che rendono lo Scalcerle una scuola speciale in tutta Padova ed è proprio grazie a questo che tre nostri compagni di 5 EL sono riusciti ad eccellere e a distinguersi per le loro capacità a livello nazionale nelle Olimpiadi della lingua russa.

Sono Sofia Hu, Leonardo Spiandorello ed Elisabetta Schiavo e noi oggi abbiamo avuto l’opportunità di intervistarli.

Forse vi starete chiedendo che cosa siano le Olimpiadi della lingua russa, e per rispondervi lo abbiamo chiesto direttamente a loro: si tratta di una competizione a livello nazionale per gli studenti di quarto e quinto anno e riguarda tutte le lingue orientali, non solo il russo. Sono promosse dall’ Università di San Pietroburgo e gli studenti che si classificano tra i primi 10 hanno la possibilità di fare una certificazione di livello B1 di russo gratuitamente. La competizione è divisa in diverse fasi: una prima selezione comprende un test di grammatica e comprensione; la semifinale costituita da una prova di ascolto e infine la finale che si conclude con un dialogo con una docente madrelingua.

Sicuramente non è una passeggiata e infatti non ci si può preparare il giorno prima. Alla domanda su come si sono preparati i nostri compagni ci hanno infatti risposto che hanno solo fatto un ripasso generale la settimana prima poiché gli argomenti oggetto di esame erano in generale tutti quelli svolti durante i 5 anni di studio della lingua.

Ma cosa li ha spinti a partecipare? Sicuramente la voglia di mettersi in gioco era tanta e a loro sembrava anche un’ottima opportunità per conoscere il proprio livello di competenza in russo ed ottenere anche una certificazione gratuita.

Molti studenti che si iscrivono in un liceo linguistico spesso si domandano quali competenze saranno in grado di acquisire e per i nostri intervistati la conoscenza del russo ha rappresentato un’opportunità per comprendere più a fondo la cultura e la storia della Russia. In particolare, la letteratura ha avuto un ruolo fondamentale: leggere opere in lingua originale ha permesso di cogliere gli ideali e il contesto storico in cui sono nate.

Durante la competizione non sono mancati i momenti di difficoltà, soprattutto nelle fasi di conversazione e scrittura. In queste occasioni hanno dovuto fare affidamento su tutte le competenze linguistiche acquisite durante gli anni precedenti. Per affrontare la prova scritta, hanno potuto contare sull’aiuto del dizionario, mentre nella fase orale si sono adattati utilizzando diverse tecniche: quando non ricordavano una parola si aiutavano con sinonimi e perifrasi.

L’esperienza nel complesso ha lasciato un segno importante. La parte di questa esperienza che sicuramente i nostri compagni non dimenticheranno è risultata essere quella della conversazione, in quanto ha richiesto un maggiore coinvolgimento personale e la capacità di rispondere in tempo reale, senza aver la possibilità di prepararsi precedentemente.

Per chi volesse partecipare a una competizione linguistica simile, i nostri tre intervistati suggeriscono di costruire basi solide nella lingua nel corso del tempo, ma soprattutto di coltivare una vera passione per essa. Ritengono infatti che per eccellere nello studio di una lingua, questa debba piacere davvero.

Ma allora da dove nasce la loro scelta di studiare una lingua all’apparenza così lontana dalla nostra? La scelta di studiare il russo è stata motivata dalle sue particolarità: un alfabeto diverso, una cultura affascinante e un livello di difficoltà che lo rende meno comune, ma allo stesso tempo potenzialmente vantaggioso in ambito lavorativo.

Dopo aver approfondito il tema delle Olimpiadi del russo abbiamo anche deciso di porre una domanda riguardante la decisione di scegliere allo Scalcerle una sezione ritenuta impegnativa poiché combina il russo e il tedesco. Se siete del primo anno in questa scuola forse non sapete che la tradizionale sezione EL si sta in un certo senso estinguendo: infatti in questa sezione si studiavano il russo e il tedesco ma la quinta attuale è l’unica classe rimasta di tutto l’istituto ad avere questa combinazione di lingue; la 3EL infatti studia francese e russo, mentre la 1EL e la 2EL spagnolo e francese.

Questa rinuncia, secondo loro, nasce dalla difficoltà da parte degli studenti più giovani di mettersi in gioco in percorsi di studio considerati più ardui. Hanno notato un cambiamento nella mentalità delle nuove generazioni: molti giovani, per timore della fatica o del fallimento, tendono a evitare sfide più impegnative ma forse anche più gratificanti.

 E loro, che hanno scelto le due lingue considerate più difficili, quale delle due trovano più impegnativa? Tra il russo e il tedesco, trovano il russo più difficile, anche se riconoscono che entrambe le lingue presentano suoni duri e una pronuncia complessa data dalla presenza di molte consonanti.

Per concludere, dopo gli ottimi risultati ottenuti potreste pensare che i nostri compagni abbiano deciso di continuare ad approfondire questa lingua… e invece vi sbagliate. Infatti hanno espresso la loro intenzione di non continuare lo studio della lingua russa all’università ma hanno comunque il desiderio di utilizzarla in futuro, sia in ambito privato che in quello lavorativo. A noi non resta che complimentarci per il loro risultato e augurare loro un grande “in bocca al lupo” per il futuro.

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